Il designer ha annunciato che non aderirà alla New York Fashion Week di settembre, seguendo l’esempio di molti colleghi.
Le novità nel mondo delle sfilate continuano a seguire un trend ben preciso, dando voce a un sentimento diffuso nella moda. Gli stessi studenti di Fashion Design della MKS Milano Fashion School avevano espresso opinioni riguardo al futuro post-lockdown che si stanno in parte avverando.
È la volta di Michael Kors, che ha deciso di non presentare la propria collezione Primavera/Estate 2021 in occasione della Fashion Week newyorkese prevista per la settimana del 14 settembre, scegliendo di far slittare la presentazione direttamente tra metà ottobre e metà novembre.
In un comunicato anticipato da Wwd, il designer ha spiegato che da molto tempo considerava necessario un cambiamento del calendario della moda: ““È emozionante per me vedere il dialogo aperto all’interno della comunità della moda sul calendario – da Giorgio Armani a Dries Van Noten, da Gucci a Saint Laurent, fino ai maggiori rivenditori a livello globale – sui modi in cui possiamo rallentare il processo e migliorare il modo in cui lavoriamo. Tutti abbiamo avuto il tempo di riflettere e analizzare le cose, e penso che molti concordino sul fatto che è tempo di un nuovo approccio per una nuova era”.
La scelta di Kors si avvicina così al nuovo orientamento dei colleghi in Europa e andrà a incidere particolarmente sul palinsesto della manifestazione newyorkese. Infatti, risale a qualche settimana fa la lettera del Council of Fashion Designers of America e del British Fashion Council, dove raccomandavano agli stilisti di “concentrarsi su non più di due main collection all’anno”, un consiglio che il designer ha preso seriamente come dimostrato dalla decisione di presentare due collezioni annuali della Michael Kors Collection, una per la Primavera/Estate e una per l’Autunno/Inverno.
Kors ha poi aggiunto che prima della fine degli anni Novanta, le collezioni primaverili di New York venivano presentate tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, dopo le collezioni di Parigi, e ha sottolineato che quel tipo di calendario ha funzionato senza problemi per molto tempo. Per concludere, Kors ha commentato gli aspetti positivi di un approccio più lineare e fluido nel rapporto tra vendita e stagionalità: “Settembre e marzo sono i mesi chiave per l’inizio della vendita delle nuove collezioni al consumatore. Ci sono gli editoriali e i contenuti media più importanti, il meteo inizia a cambiare e le persone sono in grado di assorbire nuovi prodotti che possono indossare immediatamente”.