Firenze Segreta

Firenze è indubbiamente una delle mete più ricercate e più apprezzate dai turisti di tutto il mondo, grazie al suo patrimonio artistico e culturale che pare non conoscere confini. E che tutt’oggi conserva preziosamente angoli nascosti che il grande pubblico difficilmente conosce.

Parliamo per esempio del Giardino del Bobolino, appena fuori da Porta Romana, in prossimità del viale Niccolò Machiavelli.

Da qui si snoda un sentiero che porta fino a piazzale Galileo, per arrivare poi alla basilica di San Miniato al Monte e a piazzale Michelangelo. Merita una visita anche la zona di San Niccolò, con i suoi ristoranti sconosciuti anche alle guide turistiche più dettagliate. Qui si trova una delle chiese più antiche di Firenze, la chiesa di San Niccolò, che porta ancora, pur nella sua meraviglia, i segni di due inondazioni subite in passato.

Ancora, suggeriamo di visitare lo splendido parco delle Cascine, acquistato dalla famiglia Medici nel XVI secolo. Qui, ogni martedì si tiene il più grande mercato all’aperto di Firenze. Ma Firenze è anche mistero. Da ammirare la testa di bovino di Santa Maria del Fiore, lungo la fiancata sinistra della stessa chiesa. Qui, dalla sommità di una colonna portante di una delle cappelle, sporge una testa di bovino, che secondo la tradizione vuole rendere omaggio a tutti gli animali che hanno lavorato alla costruzione del Duomo.

C’è invece chi sostiene che si tratti di un simbolo di tradimento issato da un maestro carpentiere, sorpreso dal marito della sua amante, che decise di sbeffeggiare il rivale in amore con l’emblema delle corna. E sempre a proposito di segreti e misteri, non tutti sanno che alla destra del portone d’ingresso di Palazzo Vecchio, in basso, dietro la statua di “Ercole” del Bandinelli, in una pietra c’è scolpito il volto di un uomo.

La leggenda racconta che il “ritratto nascosto” fu scolpito da Michelangelo, che – ogni volta che passava nei dintorni – veniva regolarmente fermato da una persona che lo annoiava raccontandogli i suoi guai finanziari.

Si dice che in una di quelle occasioni Michelangelo, stanco delle chiacchiere di quell’uomo, abbia scelto di scolpire il profilo del seccatore, immortalandolo per sempre tra le pietre di Palazzo Vecchio.

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Di ideavip